Organizzare un Rilievo Topografico
FONDAMENTALE E’ L’ESPERIENZA
Le prime volte che andavamo in campagna per eseguire il rilievo capitava spesso di trovarsi sul posto e perdere molto tempo per capire come organizzare il lavoro, per poi ritrovarsi a tornare più e più volte con aumento dei costi di gestione del lavoro e con un volume di dati eccessivo difficile poi da gestire in fase di elaborazione dei dati.
Cè un proverbio che dice “chi non ha testa ha gambe” e sulla base di quelle esperienze abbiamo imparato cosa non sottovalutare in un lavoro topografico.
Queste esperienze oggi ci aiutano a ridurre molto i tempi morti ed a pianificare l’attività in modo intelligente in ufficio prima di uscire in campagna, ma ciò non è possibile se prima non si è maturata quel minimo di esperienza per capire come gestire il rilievo a seconda di cosa ci si trova davanti.
Infatti potremmo trovarci di fronte un piano quotato, una fognatura, un riconfinamento oppure a redigere un tipo mappale, tipologie di lavoro completamente differenti che devono essere pianificate in modi diversi.
Possiamo quindi riassumere in 3 fasi l’organizzazione di un rilievo.
1) PREPARAZIONE DEL RILIEVO
La fase di preparazione è il primo step.
Dopo aver ricevuto l’incarico bisogna pianificare il rilievo.
Farsi un’idea del contesto è molto importante. Iniziare a porsi i primi quesiti su come procedere e quali sono lgi obbiettivi da perseguire.
Fondamentale è la parte di ricerca, poichè a seconda delle richieste del cliente dovremmo realizzare una rete di inquadramento del nostro rilievo oppure in caso di lavori catastali dovremmo richiedere gli estratti di mappa della zona, fare le visure anche ai terreni per quanto riguarda i fabbricati, per verificare le superfici delle particelle.
Io mi aiuto anche con GFMaplet,
Un applicativo che ti permette di avere una visione ampia delle mappe ed accendendo i vari livelli si può avere ortofoto e dati catastali utili all’operazione di pianificazione.
Nel caso in cui il rilievo dovesse essere prevedere l’utilizzo dei punti fiduciali, bisognerà cercare le monografie e magari scegliersi quelle con un’indice di attendibilità maggiore.
Sempre durante la fase di preparazione è molto importante, se non avete già fatto un sopralluogo, farsi un’idea ben precisa di come poi procederete sul posto o di che tipo di zona andrete ad affrontare, se accessibile o meno e con quale presenza di ostacoli e vegetazione.
Una prima verifica si può fare con Google Earth e Street View i quali vi permettono di rendervi conto del contesto, ma poi importante rimane eseguire una ricognizione di persona che vi possa salvare da eventuali imprevisti e perdite di tempo quando andrete ad eseguire l’attività vera e propria.
2) IL GIORNO DEL RILIEVO
La seconda fase che spesso si sottovaluta, è il momento della partenza.
Siamo arrivati al giorno del rilievo, carichiamo tutto in macchina convinti di aver preso tutto e poi arriviamo sul posto e ci accorgiamo che ci siamo dimenticati il prisma, oppure il metro per misurare l’altezza dello strumento…..
Bel disastro…. dovremmo ritornare indietro a prendere ciò che ci siamo dimenticati con conseguente perdita di tempo…..
Allora prima di partire fare un bel check in di cosa vi porterete, dello strumento e di tutti gli accessori necessari.
Spesso si pensa a tutto l’occorrente per il rilievo ma ci si dimentica di noi stessi… infatti capita spesso di lavorare in contesti con terreni scivolosi, acqua e vegetazione infestante ed occorre quindi avere in dotazione stivali, tuta anti-pioggia, un machete per la vegetazione, un bel paio di guanti per difendersi dalle spine.
Adesso entriamo nel vivo della professione, a seconda delle strumentazioni che decideremo di utilizzare per il nostro rilievo andremo a programmare i punti per la rete di inquadramento del rilievo, per poi finalmente iniziare l’attività di rilievo cercando di limitare i cambi stazione e scegliendo postazioni con maggiore visibilità. Dove non abbiamo bisogno di particolari precisioni orizzontali/verticali ci agliuteremo con la strumentazione GPS/GNSS.
Nel caso in cui nella nostra attività occorrano punti fiduciali o i punti di riferimento, ce li andremo a prendere magari scattando qualche foto per ricordarci a colpo d’occhio a quale punto ci stavamo riferendo.
Rilevatevi tutto quello che vi serve, spigoli, recinzioni, muri, quote, fabbricati, e prendete degli appunti in caso avete necessità di scendere in dettaglio in un determinato punto.
Durante il rilievo occorre farsi una documentazione fotografica che ci potrà aiutare in sede di restituzione.
3) LA RESTITUZIONE
A questo punto siamo all’ultima fase, la restituzione del lavoro.
Rientrati in ufficio, scaricati i dati, si procede ad un’immediata verifica planimetrica del rilievo svolto magari appoggiandosi sotto al rilievo una carta tecnica. Superata la prima verifica bisognerà verificare la correttezza delle quote e procedere con le eventuali trasformazioni che il cliente ci ha richiesto.
Una volta eseguito ciò possiamo dedicarci al collegamento dei punti ed a tutte le operazioni per completare la restituzione del nostro lavoro.
Il tutto poi andrà impaginato e curato affinchè il nostro cliente finale che magari non si intende di topografia possa comunque apprezzare e comprendere il lavoro svolto.